La nave dolce – Intervista a Daniele Vicari

locandina-la-nave-dolceLo sbarco della Vlora. È uno spettacolo mai visto né immaginato prima: una nave carica di quasi ventimila persone approda al porto di Bari. È l’8 agosto 1991. Sono albanesi, partiti venti ore prima da Durazzo. Sono scappati da una terra dove è da poco caduto un regime comunista che governava da decenni. In Albania le persone avevano assalito la Vlora, un’imbarcazione che proveniva da Cuba e trasportava zucchero. Con la loro foga, in molti casi inconsapevole, hanno di fatto costretto il capitano a salpare. La nave si è così diretta verso l’Italia, paese che per i migranti era sinonimo di speranza.

Un trattamento brutale. Un popolo in fuga, in cerca di futuro. Ma ciò che aspettava gli albanesi, dall’altra parte dell’Adriatico, era brutalità e disorganizzazione. In un vero e proprio caos istituzionale, le autorità italiane sono a malapena riuscite a fornire acqua e un po’ di pane. Il sindaco di Bari proponeva di allestire una tendopoli nella zona del porto. Lo Stato, al contrario, ha rinchiuso tutti nello stadio e lasciato per giorni interi migliaia di persone abbandonate a loro stesse.

La nave dolce. Alla fine di quelle folli giornate dell’estate 1991, quasi tutti gli albanesi arrivati con la Vlora sono stati rimpatriati. Alcuni, però, sono riusciti a scappare e sono rimasti in Italia. Proprio grazie all’esperienza diretta di chi ce l’ha fatta, Daniele Vicari ripercorre le tappe di quell’episodio che ha segnato l’inizio dell’immigrazione albanese in Italia. Partendo dall’assalto alla Vlora a Durazzo, “La nave dolce” (2012) descrive le condizioni precarie in cui si è svolto il viaggio, tra crisi d’acqua e di fame. E lo zucchero come unica risorsa. Il documentario ricostruisce poi nel dettaglio la situazione a Bari e il trattamento vergognoso riservato ai migranti della Vlora. Tanto dolce il suo carico, con le aspettative di chi cercava una vita migliore, tanto amaro il destino di chi non ha trovato altro che chiusura e un biglietto per il viaggio di ritorno in Albania.

 

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